Ad apertura casuale di pagina, aprendo il libro Giacomo Tantardini, Il cuore e la grazia in Sant’Agostino. Distinzione e corrispondenza, Città Nuova, Roma, 2006,p.234, viene sempre incontro questo stupore, forse la caratteristica più contagiosa di don Giacomo.

“E’ bellissimo questo” “E’ una cosa commovente” “Ed è una cosa stupenda, questa”

“Ad horum trepidavit infirmitas / Quando venne il momento, la debolezza (di Pietro) ebbe paura, / ut praesumptio vinceretur, non ut pietas deleretur / e questo perché il suo pretendere (il suo voler anticipare) fosse vinto, non perché la pietà fosse cancellata”.
E’ bellissimo questo. Infatti anche quando Pietro lo ha tradito, gli voleva bene. E’ è una cosa commovente.

Così sono i peccati cristiani, i peccati della nostra fragilità. Anche quando lo ha tradito, Pietro voleva bene a Gesù. Lo ha tradito per fragilità, ma non è stata distrutta la pietas che lo legava al Signore. Ed è una cosa stupenda, questa.
Péguy dice che la tragedia moderna è che i peccati non sono più peccati cristiani. I peccati cristiani sono peccati e possono essere anche peccati mortali cioè che privano della grazia di Dio, eppurenon cancellano quest’ultimo sentimento di affetto verso Colui che ha riempito di grazia e letizia il cuore.

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